giovedì, 28 Novembre 2024

Azioni, cinque motivi che possono spingere al rialzo le società aurifere

[ MILANO FINANZA ]

La quotazione dell’oro sta oscillando intorno a 1.800 dollari l’oncia, ma la performance delle azioni aurifere è stata molto più deludente. Dall’inizio dell’anno l’indice NYSE Arca Gold Miners Index ha perso il 14%, mentre l’MVIS Global Juniors Gold Miners Index è sceso del 23%, anche a causa di conti del primo trimestre generalmente al di sotto delle aspettative, per l’inflazione dei costi e le interruzioni legate al Covid, che hanno influito negativamente sui risultati. Ecco, secondo Joe Foster, portfolio manager di VanEck, i motivi che possono spingere le quotazioni delle aziende aurifere in una prospettiva di lungo termine.

1) La correlazione fra inflazione e prezzo dell’oro. I più elevati costi operativi, fa notare Foster, stanno compromettendo i margini reddituali. In particolare, gli analisti di VanEck stimano costi complessivi (AISC, all-in sustaining costs) medi per il settore pari a 1.200 dollari l’oncia nel 2022, ovvero un aumento di oltre il 10% rispetto al 2021. Tuttavia, con un prezzo dell’oro intorno a 1.800 dollari l’oncia, “la generazione di flusso di cassa per le aziende aurifere resta molto forte e dovrebbe sostenere l’andamento dei titoli. In una certa misura, le aziende aurifere sono naturalmente protette contro l’inflazione da costi, poiché storicamente l’aumento dell’inflazione provoca l’incremento del prezzo dell’oro. Quindi se la correlazione storica si riconfermasse in questo ciclo economico” l’impatto sui titoli del settore sarebbe positivo, spiega Foster.

2) Il cambio di strategia. Il settore dell’estrazione aurifera sta affrontando una sfida particolarmente difficile: imporsi come un settore investibile in tutti i cicli di mercato, al fine di attirare una base di investitori più ampia. Si tratta di un processo in fase di costruzione, ma gran parte del lavoro più difficile si è già concluso. La trasformazione di questo comparto è iniziata nel secondo semestre del 2012, con diffusi cambiamenti nei team dirigenziali, seguiti da una svolta nelle strategie.

3) Il focus sui costi. “La crescita non è più l’unica priorità e l’attenzione si è spostata sul controllo dei costi, sulla risposta alle aspettative e sulla generazione di ritorni interessanti per gli azionisti. Secondo l’esperto di VanEck: “Il risultato è rappresentato da aziende con poco debito, un notevole flusso di liquidità, dividendi interessanti, programmi di riacquisto delle azioni e un approccio disciplinato alla crescita”. In media le attuali miniere del settore dureranno circa 15 anni. Per essere in grado di sostenere la produzione oltre i prossimi 15 anni, le aziende devono trovare più oro, ovvero devono aumentare le loro risorse. Possono riuscirci in modo organico esplorando le operazioni esistenti (brownfield) o nuove proprietà (greenfield) oppure acquistare l’oro già trovato da terzi. La crescita organica è meno cara di quella acquistata, ma tutti i tipi di crescita hanno un costo: quello per trovare l’oro e quello per trasformare il deposito di oro in una miniera produttiva.

4) L’aumento dei ritorni per gli azionisti. Le aziende aurifere sono finanziariamente forti e in grado di finanziare i propri piani di crescita. Ai mercati non sembrano però piacere le società che spendono per trovare, sviluppare e costruire miniere. In genere, il mercato sembra infatti punire le azioni aurifere in seguito ad annunci di notevoli spese volte alla crescita, tramite l’acquisizione di un asset o di un’altra società. “Ci sono buoni motivi per essere scettici: può essere difficile dimenticare le acquisizioni che hanno distrutto valore, nonché le spese e l’indebitamento eccessivi dell’ultimo mercato rialzista dell’oro. Tuttavia, negli ultimi 10 anni le società hanno dimostrato disciplina, concentrandosi sulla redditività, difendendo i margini e aumentando i ritorni per gli azionisti” mette in evidenza Foster.

5) La crescita di lungo periodo. Per continuare a creare valore, le aziende devono investire in crescita. Costruire una miniera richiede molti materiali, energia, manodopera e capitale. Le stime capex per i nuovi progetti sono state innalzate del 20-30% a causa dell’inflazione da costi. Il mercato è destabilizzato da tali notizie e generalmente le quotazioni dei titoli auriferi scendono quando vengono annunciate. “In realtà” spiega il portfolio manager di VanEck “perseguendo l’obiettivo di creare un business redditizio e sostenibile durante i cicli economici, le società aurifere non possono far altro che esplorare, costruire ed espandere/modernizzare le miniere, anche in periodi di elevata inflazione. Scoprire, autorizzare, sviluppare e rendere produttivo un deposito di oro richiede molto tempo, tipicamente 10 o più anni. Le società in grado di farlo, mantenendo al contempo buoni ritorni, dovrebbero quindi essere premiate in borsa” in una prospettiva di lungo termine.

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