L’Europa ha deciso: i Boeing 737 Max 8 non possono volare sui cieli europei e negli aeroporti dell’Unione. Lo ha deciso l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa), l’organo di controllo del settore aeronautico dell’unione europea, a due giorni dallo schianto del volo 302 della Ethiopian Airlines.
La decisione dell’Easa arriva dopo una giornata in cui i Paesi europei hanno deciso lo stop, uno dopo l’altro. Ha iniziato in mattinata Londra, seguita nel primo pomeriggio da Francia, Germania e Irlanda, fino all’analoga decisione dell’Italia. .
Ma se i paesi europei per una volta si sono mossi compatti, dagli Stati Uniti arriva una decisione opposta: “Non ci sono le basi per ordinare la messa a terra del Boeing 737 Max”, afferma la Federal Administration Aviation, sottolineando che nessuna delle altre autorità ha fornito dati che garantiscano la necessità di un’azione. Gli Stati Uniti hanno chiesto alla Boeing di apportare modifiche entro aprile al software e al sistema di controllo Mcas, Maneuvering Characteristics augmentation system, un sistema che può abbassare automaticamente il muso del velivolo se i dati dovessero indicare un rischio di stallo.
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“Continuiamo a esaminare i dati disponibili – scrive la Faa – e se nel corso dell’esame emergessero problemi, la Faa è pronta ad agire immediatamente e in modo appropriato”.
Anche l’aviazione civile dell’Australia ha sospeso temporaneamente l’uso dell’aereo da e per il Paese; lo stesso hanno fatto le autorità di Singapore – uno dei principali hub del trasporto aereo in Asia – della Corea del Sud, della Malaysia e dalle compagnie aeree Aerolineas Argentinas e l’indiana Jet Airways, che ha cinque Boeing 737 Max nella sua flotta. All’elenco si sono aggiunti anche gli Emirati arabi. Ieri lo stop al veivolo era arrivato da Cina, Indonesia, Etiopia e Cayman. Sui media statunitensi vengono intanto raccolte le lamentele di diversi piloti che, come riferisce Politico, parlano di 5 incidenti sfiorati negli ultime mesi nei cieli degli Usa.
Boeing ha annunciato che procederà ad un aggiornamento del software dell’intera flotta dei 737 Max, dopo le richieste della Federal Aviation Administration, che includono anche un aggiornamento del manuale per l’addestramento dei piloti.