sabato, 23 Novembre 2024

Bonomi (Confindustria): cuneo, investimenti e riforme. Regole chiare 

[ Il Sole 24 ORE ]

Nella prossima legge di bilancio «penso che come Paese dobbiamo lavorare e concentrarsi su tre cose» che sono redditi delle famiglie con il taglio strutturale del cuneo, spinta agli investimenti e riforme. Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi durante la conferenza stampa seguita all’assemblea annuale. «Il Governo ha fatto un taglio del cuneo in corso d’anno, congiunturale perché altro era impensabile in corso d’anno; ora – ha detto Bonomi – auspichiamo che il Governo lo renda strutturale in questa legge di bilancio. Le risorse? Le imprese sono pronte a rinunciare a tutti i 14 miliardi di tax expenditure se tutte queste risorse vanno al taglio del cuneo fiscale».

Poi ha aggiunto: «Come secondo punto dobbiamo lavorare sul rilancio degli investimenti, crollati negli ultimi trimestri, dobbiamo stimolare sia pubblici che privati. I privati con il credito d’imposta, su quelli pubblici abbiamo uno strumento straordinario, il Pnrr e che va scaricato a terra subito. Terzo punto sono le riforme»

Bonomi: rialzo tassi non sola soluzione, si limitano crescita e investimenti

Bocciato l’ulteriore rialzo dei tassi deciso dalla Bce. «Noi imprese abbiamo la necessità di investire nelle nuove tecnologie, ma poi ci troviamo con la difficoltà di una politica che secondo me non è la sola strada per combattere l’inflazione. Non è che alzando i tassi risolvi automaticamente l’inflazione, ci sono anche altri strumenti. Io auspico che non si vada in recessione ma comunque questa politica vuol dire limitare la capacità di crescita e gli investimenti, stiamo compiendo un danno» ha detto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi durante la conferenza stampa dopo l’Assemblea.

«Banche e caro voli, no ad atti di imperio»

Sempre in conferenza stampa Bonomi ha parlato anche di tassa sulle banche, nonché di caro voli. «Credo che mettere una tassa su una riga di bilancio sia un prelievo forzoso», ha detto il presidente di Confindustria, favorevole ad un eventuale “contributo di solidarietà”, ma con una finalità: va nella spesa pubblica corrente o a favore dei correntisti, ossia a chi in teoria sembrerebbe essere stato danneggiato». Ed è «lo stesso sul tema ’caro voli’, dove si va a incidere su un mercato unico europeo. Se intervieni per garantire una continuità territoriale su Sardegna e Sicilia che sono penalizzate» si può trovare la soluzione, non «intervenire di imperio».

«Mandato? Dispiace per occasione persa Patto per Italia»

«Non sono ancora a fine mandato, ho ancora 9 mesi e c’è tempo, in 9 mesi si fa un bambino» ha poi scherzato Bonomi al termine dell’assemblea pubblica 2023, l’ultima del suo mandato, con chi gli chiedeva un bilancio da presidente uscente. E poi ha risposto nel merito: «Non ho sassolini nella scarpa da togliermi. È stato un periodo difficile, complesso, non sta a me dire se lavorato bene o no ma abbiamo perso un po’ di competitività. Nel 2020 avevo proposto un Patto per l’Italia, c’erano tanti temi che potevamo affrontare insieme, gli incidenti sul lavoro e i contratti che non sono stati fatti, oggi siamo a discutere di salario minimo sì o no, mi dispiace perchè è stata un’occasione persa per il Paese».

L’importanza della democrazia

Nella relazione in occasione dell’assemblea di Confindustria (l’ultima del suo mandato iniziato a maggio 2020, in piena tempesta Covid) invece la decisione è stata quella di «non esprimere osservazioni sullo stato dell’economia, sul PNRR, o sulla Manovra di bilancio che si avvicina». In occasione della odierna Giornata Internazionale della Democrazia Bonomi ha optato per una riflessione «sull’importanza e sul valore di questo assetto distintivo del nostro vivere in comunità»

Oltre duemila gli invitati all’auditorium Parco della Musica a Roma, tra imprenditori e rappresentanti delle istituzioni. A partire dal capo dello Stato, Sergio Mattarella (accolto da un lungo applauso), che all’assemblea mancava dall’ultima di Vincenzo Boccia e che prenderà la parola. Tra i volti noti anche quello di Marina Berlusconi, ora alla guida di Fininvest. In scaletta, contrariamente a quanto avvenuto in altre occasioni non vi sono interventi del governo, né della premier Giorgia Meloni, presente in platea, né del ministro delle Imprese Adolfo Urso, né tantomeno del collega dell’Economia Giancarlo Giorgetti, assente giustificato perché a Santiago de Compostela per l’Eurogruppo informale. Ci saranno invece praticamente tutti gli altri componenti dell’Esecutivo.

Industrie sono fabbriche di coesione sociale e democrazia

Il numero uno di via dell’Astronomia si è detto convinto che «le industrie siano fabbriche di coesione sociale, libertà, diritti e democrazia». L’impresa per Bonomi «è lo spazio democratico in cui i valori del bene comune e della responsabilità sociale devono manifestarsi nella loro concretezza, così come è accaduto nei mesi durissimi della pandemia». Per questo «avvertiamo come essenziale il dovere di garantire e difendere l’impegno per il “lavoro degno”». Convinzioni profonde che, «purtroppo, spesso nel dibattito pubblico non ci sono riconosciute. Perché nel giudizio generale non si distingue tra i settori in cui sfruttamento del lavoro e lavoro nero sono diffusamente praticati, rispetto a industria e manifattura in cui il senso di responsabilità sociale, la copertura contrattuale e il rapporto con i sindacati è tale da contenere in maniera massiccia tali gravi fenomeni di disgregazione sociale».

«Sta inoltre a noi – ha incalzato Bonomi – la creazione di un lavoro libero, sicuro e dignitoso, lontano dalle mafie e dal ricatto della criminalità: è una pietra angolare del nostro impegno, alimenta la nostra passione civile».

Capo dello Stato resti garante della Costituzione

Sul capitolo riforme istituzionali, il numero uno degli industriali non si sbilancia, ma precisa: «Siamo tra coloro che credono che, in un ordinamento come il nostro, che correttamente ambisce a una maggiore stabilità di governo, il Capo dello Stato debba continuare ad essere il garante della Costituzione». E si è rivolto così a Sergio Mattarella: «Siamo certi che Lei continuerà a far sentire la sua voce ferma e ispirata a tutela dei principi della nostra Democrazia, a sostegno delle scelte internazionali fatte liberamente dall’Italia, per l’osservanza e per l’attuazione dei diritti dei cittadini, a partire dai più fragili»

No a dialettiche divisive su forma Stato e governo

Poi ha aggiunto che Confindustria auspica «profondamente riforme che leghino governabilità e capacità di dare voce e rappresentanza alle tante istanze» della società civile. E ha ammonito così le “forze politiche”: «Guardatevi dal compiere lo stesso errore di sempre. Evitate di progettare interventi sulla forma di Stato e sulla forma di governo maturati e ispirati da una dialettica divisiva, aliena per definizione dalla serietà con cui proporre e giudicare impianti istituzionali così rilevanti per la democrazia e la libertà del nostro Paese. Questo appello non credo affatto che venga dalle sole imprese»

Regole chiare e semplici per sicurezza sul lavoro

«La tutela della sicurezza sul lavoro presuppone regole chiare e semplici e si fonda sulla prevenzione». Il presidente di Confindustria ha affronta in questi termini, in un passaggio del suo discorso, il tema degli incidenti sul lavoro, con un richiamo ai ’contratti collettivi’ che prevedono «piena applicazione della normativa di salute e sicurezza». «La nostra visione – l’unica che per noi ha senso – è che sia necessario evitare gli incidenti valorizzando una logica partecipativa – ha affermato – una logica che unisca nelle azioni e nelle relative responsabilità, non che divida e contrapponga, eredità di vecchi antagonismi di classe»

Cambio di rotta sul lavoro, occhio a giovani e donne

Per Bonomi «servono politiche industriali e politiche per il lavoro capaci di creare un mercato in cui concorrenza leale e competitività siano assunte come valori imprescindibili». Su come lo stato adempia a questi doveri, ha stigmatizzato il presidente di Confindustria «noi, come imprese, sappiamo che la realtà è molto diversa». Ora serve, dunque, «una correzione di rotta, capace di “promuovere tutte le condizioni affinché il diritto al lavoro sia effettivo” e trovino compimento i principi costituzionali». L’obiettivo è « migliorare l’inclusività del nostro mercato del lavoro, soprattutto nei confronti dei giovani e delle donne e garantire la piena realizzazione dei diritti che enunciamo»

Investire su scuola e politiche attive

L’invito è a «investire sulla qualità della scuola, sulle materie STEM, sulla formazione professionale, superando divisioni campanilistiche che rinchiudono la formazione in schemi regionali fra loro, spesso, inconciliabili». «Dobbiamo costruire le condizioni – è il monito – per la conciliazione del lavoro con la cura parentale. Dobbiamo ribaltare gli equilibri delle politiche per il lavoro introducendo strumenti agili e politiche attive, che garantiscano, attraverso la formazione, la ricollocazione al lavoro».

Sostenibilità welfare state deve diventare assillo per tutti

«In una fase di grandi trasformazioni sociali ed economiche, di fronte a una preoccupante prospettiva di inverno demografico è necessario affrontare la questione del welfare state e della sua sostenibilità. La sostenibilità delle misure pubbliche destinate ad assistenza, sanità e previdenza è argomento che impone una riflessione a tutto tondo. Poiché il nostro sistema democratico trova nel welfare state un suo elemento identitario, il tema della sua sostenibilità deve diventare un assillo per tutti» ha chiosato il presidente di Confindustria.

Salario minimo non risolve il lavoro povero

Quanto al salario minimo Confindustria «resta convinta che la mera introduzione di un salario minimo legale, non accompagnata da un insieme di misure volte a valorizzare la rappresentanza, non risolverebbe né la grande questione del lavoro povero, né la piaga del dumping contrattuale, né darebbe maggior forza alla contrattazione collettiva».

Confindustria, Marina Berlusconi: non mi candido sto bene in Fininvest

Tra gli interventi a margine dell’assemblea di Confindustria, quello di Marina Berlusconi, presidente di Fininvest, che ha risposto così a una domanda sull’ipotesi di una sua candidatura alla guida degli industriali alla scadenza del mandato di Carlo Bonomi : «Non mi candido, sto bene in Fininvest, amo il mio lavoro».

Marina Berlusconi: Parlamento modifichi tassa su extra profitti banche

«Spero che il Parlamento modifichi la norma» sugli extra profitti delle banche, ha aggiunto la presidente di Fininvest rispondendo a una domanda, in occasione dell’assemblea di Confindustria, sul Dl asset che contiene la norma che prevede il prelievo sulle banche.

«Bce, speriamo che la cura non uccida il malato»

Quanto al nuovo rialzo dei tassi da parte della Bce, ha commentato. «Speriamo che la cura non uccida il malato. È il decimo rialzo consecutivo, spero sia l’ultimo. Quello che ha fatto fino ad oggi la Bce è stato sicuramente importante per il contenimento dell’inflazione. Tanto è vero che il trend dà l’inflazione in discesa sia per la fine dell’anno sia per l’anno prossimo. Bisogna però sempre essere consapevoli, tener presente, che questo tipo di interventi hanno un effetto sulla crescita. L’economia ha bisogno di stimoli»

[ Il Sole 24 ORE ]