Il livello del Mediterraneo si sta innalzando velocemente per il riscaldamento globale. Entro il 2100 sarà più alto di oltre un metro e 5.600 km quadrati e più di 385 km di costa italiana, «rischia di essere sommersa dal mare, in assenza di interventi di mitigazione e adattamento». A lanciare un nuovo allarme è l’Enea, che ha presentato i dati a Roma nel corso di un convegno sul Mediterraneo e l’economia del mare organizzato insieme a Confcommercio per la firma di un protocollo d’intesa sullo sviluppo sostenibile.
I PORTI PIU’ COLPITI
Da questo innalzamento deriverebbero rischi specifici per i porti italiani, e i più colpiti risulterebbero quelli di Napoli e Venezia. Secondo l’ Enea «entro la fine del secolo l’innalzamento del mare lungo le coste italiane è stimato tra 0,94 e 1,035 metri», prendendo in considerazione un modello cautelativo, e «tra 1,31 metri e 1,45 metri», seguendo una base meno prudenziale.Il fenomeno dell’innalzamento del Mediterraneo riguarda praticamente tutte le regioni italiane bagnate dal mare. È quanto emerge dalla mappa di dettaglio diffusa oggi dall’ Enea che, in un incontro promosso con Confcommercio, ha rilevato a rischio inondazione un totale di 40 aree costiere.
LA MAPPA DEL RISCHIO
In particolare, nella mappa diffusa dall’ Enea con Confcommercio sugli effetti dell’innalzamento del Mediterraneo, emerge che a rischio sono una vasta area nord adriatica tra Trieste, Venezia e Ravenna; la foce del Pescara, del Sangro e del Tronto in Abruzzo; l’area di Lesina (Foggia) e di Taranto in Puglia; La Spezia in Liguria, tratti della Versilia, Cecina, Follonica, Piombino, Marina di Campo sull’Isola d’Elba e le aree di Grosseto e di Albinia in Toscana. Andando al Centro-Sud, ad essere minacciate sono la piana Pontina, di Fondi e la foce del Tevere nel Lazio; la piana del Volturno e del Sele in Campania; l’area di Cagliari, Oristano, Fertilia, Orosei, Colostrai (Muravera) e di Nodigheddu, Pilo, Platamona e Valledoria (Sassari), di Porto Pollo e di Lido del Sole (Olbia) in Sardegna; Metaponto in Basilicata; Granelli (Siracusa), Noto (Siracusa), Pantano Logarini (Ragusa) e le aree di Trapani e Marsala in Sicilia; Gioia Tauro (Reggio Calabria) e Santa Eufemia (Catanzaro) in Calabria.
La situazione nei porti. Anche i porti italiani subiranno un innalzamento del livello del mare per via dei cambiamenti climatici: la stima è di circa un metro al 2100, con picchi superiori a Venezia (più 1,064 metri), a Napoli (più 1,040 metri), a Cagliari (più 1,033 metri), a Palermo e a Brindisi. È quanto emerge dalle proiezioni dell’Enea presentate oggi nel corso di un convegno dedicato al Mediterraneo e all’economia del mare, insieme con Confcommercio. L’innalzamento stimato dall’Enea riguarda 21 porti italiani e prende in considerazione anche l’effetto dello ‘storm surgè, cioè la coesistenza di bassa pressione, onde e vento che in particolari condizioni determina un aumento del livello del mare rispetto al litorale di circa 1 metro.
L’innalzamento al 2100 viene stimato ad Ancona di un metro, fino a due con l’effetto ‘storm surgè; ad Augusta 1,028 (fino a 2,028), a Bari 1,025 (fino a 2,025), a Brindisi 1,0282,028, a Cagliari 1,033 (2,033), a Catania 0,952 (1,952), a Civitavecchia 1,015 (2,015), a Genova 0,922 (1,922), a Gioia Tauro 0,956 (1,956), a La Spezia 0,994 (1,994), a Livorno 1,008 (2,008), a Massa 0,999 (1,999), a Messina 0,956 (1,956), a Napoli 1,040 (2,040), a Olbia 1,025 (2,025), a Palermo 1,028 (2,028), a Salerno 1,020 (2,020), a Savona 0,922 (1,922), a Taranto 1,024 (2,024), a Trieste 0,980 (1,980), a Venezia 1,064 (2,064).