Un incontro per riflettere su come applicare l’etica alle decisioni aziendali quando si parla di questioni ambientali, tecnologiche e sociali. Questo il focus del primo Business Ethics Summit, che si è svolto all’Accademia delle Scienze, nella Città del Vaticano. Il forum, il primo in Italia di questo genere, organizzato da Core, società specializzata nell’attività di relazioni pubbliche ed istituzionali, in collaborazione con la Pontificia Università Lateranense, ha riunito una delegazione di Ministri, accademici ed esperti di ogni settore, provenienti da tutto il mondo.
Obiettivo del summit, prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, “è quello di condividere esperienze di successo e di fallimento per esplorare insieme il ruolo dell’etica nel business. La sintesi delle discussioni diventerà materia di quattro case studies a disposizione dei giovani che vogliono intraprendere una carriera manageriale”, ha spiegato la Board Director di Core, Cristiana Falcone.
Quattro le sessioni dell’agenda di discussione: Human Economy, Tech Economy, Impact Economy, Climate Economy.
Alla prima sessione ha partecipato il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha enfatizzato come proprio il Made in Italy si identifichi “non come un luogo ma come un modello di produzione, una sorta di marchio di qualità di eccellenza globale, che pone il consumatore internazionale al centro del sistema produttivo italiano”.
Sulla Tech Economy, Sam Altman, informatico, imprenditore e dirigente d’azienda statunitense, nonché co-fondatore e Ceo di OpenAI, ha affermato come “un’azienda etica sia anche un’azienda migliore. Noi applichiamo standard elevati di sicurezza, controllo, trasparenza e onestà proprio perché riteniamo che siano caratteristiche essenziali per il progresso dell’umanità”.
Durante la terza session, riguardante la Impact Economy, è intervenuto il Sinistro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, che ha evidenziato come lo sport sia una difesa immunitaria sociale capace di limitare gli impatti negativi sulle persone e soprattutto sui giovani: “Si dovrebbe vivere in modo non conflittuale”.
L’ultima sessione del forum ha posto il tema della Climate Economy.
“Il Gruppo Fs sta integrando i principi di sostenibilità nel suo modello di business con una rilettura di tutte le attività, da quelle strategiche a quelle operative. Fs ha inserito nel suo Statuto l’obiettivo di perseguire lo sviluppo sostenibile per creare valore, oltre che per gli azionisti, anche per gli stakeholder. L’azienda, infatti, punta a diventare il cardine di un nuovo ecosistema di mobilità incentrato sul trasporto collettivo e condiviso, realizzando infrastrutture e servizi di trasporto capaci di generare benefici per le persone e i territori”, ha affermato il Responsabile Sostenibilità Gruppo Ferrovie dello Stato, Lorenzo Radice, partner dell’evento. “Il piano industriale dei prossimi 10 anni – ha aggiunto – ruota proprio attorno allo sviluppo sostenibile, affrontando l’emergenza climatica e la crisi energetica.
E i criteri di sostenibilità ambientale e sociale sono tenuti in considerazione per valutare gli investimenti, misurare le performance aziendali e premiare il management.” Il presidente di Axpo Itaia – anch’essa partner – Salvatore Pinto, ha sottolineato come mettere le strategie Esg al centro dello sviluppo sia “una priorità per le economie di tutto il mondo. Come operatore energetico siamo impegnati a percorrere tutte le nuove strade che la tecnologia mette a disposizione per una generazione energetica sempre più green, ma la prossima nuova sfida sarà valorizzare la creatività e il talento delle persone, affiancarlo con le possibilità offerte dalla digitalizzazione e guidare uno sviluppo nuovo e più etico del nostro pianeta e delle nostre economie”.
In collaborazione con:
Core Srl
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