È un po’ la logica dell’esperimento dei vasi comunicanti applicata alla politica. Gli elettori di un partito in occasione della tornata elettorale successiva decidono di dare il proprio voto a un’altra forza politica. È la dinamica dei “flussi”. Alle elezioni Europee che si sono svolte l’8 e il 9 giugno Forza Italia-Noi moderati ha registrato il 9,6% dei consensi, in crescita rispetto al 9% delle Politiche 2022.
Se si scorre tra le righe del Radar speciale con i flussi di voto di SWG, balza agli occhi un elemento: la formazione guidata dal vicepremier Antonio Tajani ha registrato consensi anche da Azione-IV. In particolare, il 6% di quel 27% di voti proveniente da altre aree politiche nella tornata elettorale precedente aveva puntato proprio sul duo Renzi-Calenda e sul progetto, poi andato a monte, del Terzo polo.
Ma i due centristi hanno contributo a dare benzina anche al motore del Pd: sempre secondo l’indagine di SWG, infatti, nonostante un saldo negativo nello scambio con AVS (Alleanza Verdi e Sinistra), i Dem aumentano il bagaglio di voti sottraendo consensi a M5S e Azione-IV. Il Pd è passato dal 19% delle Politiche 2022 al 24,1% delle Europee 2024. Se si guarda alla composizione dell’elettorato Dem in quest’ultima tornata elettorale, del 31% dei consensi che proviene da altre aree politiche, il 5% votava Azione-IV, il 9% i Cinque Stelle, il 6% votava altre liste e l’11% si era astenuto.
Fdi drena ancora un po’ di voti a Lega e Forza Italia
L’indagine di SWG delinea anche altri spunti. Per quanto riguarda Fratelli d’Italia, ad esempio, nel documento viene spiegato che il partito guidato dalla premier Giorgia Meloni mantiene buona parte del consenso del 2022 e drena un po’ di voti a Lega (8%) e Forza Italia-Noi moderati (8%).
La Lega cede quasi un punto a Fdi
La Lega, passata dall’8,8% delle Politiche 2022 al 9% delle Europee 2024, ha ceduto quasi un punto a Fdi ma ha recuperato da astensione e liste minori.
M5s: meno della metà degli elettori dei Cinque Stelle delle politiche 2022 ha confermato la scelta
Per quanto riguarda M5s, passato dal 15,4% delle Politiche 2022 al 10% delle Europee 2024, meno della metà degli elettori delle politiche 2022 ha confermato la scelta in occasione delle Europee 2024, oltre un terzo è rimasto a casa. Nel dettaglio: il 40% dell’elettorato di M5s del 2022 ha confermato il voto per i Cinque Stelle; il 13% ha votato un partito del centrosinistra, il 6% un partito del centrodestra e il 41% ha votato un altro partito o non ha votato.
I Cinque Stelle hanno perso due milioni di voti; oltre mezzo milione di riscontri in più per Avs
Fratelli d’Italia sfiora il 29%, superando il risultato delle Politiche del 2022, quando fu primo partito con il 26%, ma – a spoglio quasi ultimato, quando mancano i dati di un centinaio di sezioni – rispetto a due anni fa ha 600mila voti in meno, da 7,3 a circa 6,7 milioni. Voti che pesano di più ora per effetto dell’astensione: sono molti meno gli italiani che si sono recati alle urne, alle politiche l’affluenza fu del 63,9%, alle Europee ha votato solo il 49,69%. Raccoglie invece 2 milioni di voti in meno rispetto alle politiche il M5s, che alle politiche aveva ottenuto il 15,4% con 4,3 milioni, e ora sfiora il 10% con 2,3 milioni di voti. Al contrario, Alleanza Verdi e Sinistra a questa tornata ottiene oltre mezzo milione di voti in più: passa dal 3,64% con un milione di voti al 6,7% con oltre un milione e mezzo di voti.
Anche il Partito democratico guadagna rispetto alle elezioni del 2022 sia in termini percentuali che di numero di voti: dal 19% con 5,35 milioni di voti al 24% con circa 5,6 milioni. Nel derby interno alla maggioranza, Forza Italia è stabile in termini di voti assoluti rispetto alle ultime elezioni con il fondatore Silvio Berlusconi (pur guadagnando oltre un punto in termini percentuali), mentre la Lega passa da 2 milioni 470mila voti a circa 2,1 milioni. Anche se è impossibile il confronto tra le formazioni, in termini assoluti il centro perde oltre un milione di voti: alle politiche Azione e Italia Viva si presentavano insieme e ottennero il 7,8% con 2,2 milioni di voti, mentre +Europa nella coalizione di centrosinistra e ottenne il 2,8% con 800 mila voti, mentre a questa tornata la lista Azione si ferma al 3,4% con meno di 800mila voti e Stati Uniti d’Europa al 3,76 con meno di 900mila voti.
L’impatto dell’astensione sui singoli partiti
L’affluenza in queste elezioni Europee è stata del 49,69%: un drastico calo dal 56,09% delle elezioni precedenti del 2019. SWG mette in evidenza la percentuale di astenuti tra gli elettori dei maggiori partiti del 2022. Si parte dal 35% di M5s, per poi passare al 30% di Azione-IV, il 26% di Forza Italia, il 25% di Fdi, il 24% del Pd, il 23% della Lega e il 22% di Avs. È stata la prima volta, per le elezioni europee, che in Italia la percentuale dei votanti è scesa sotto al 50%.
Andrea Carli
[ ilsole24ore.com ]