giovedì, 28 Novembre 2024

Global Watch: Speciale Geoeconomia 

ISPI [ Istituto per gli Studi di Politica Internazionale ]

A certificare la brusca frenata dell’economia globale sono arrivate anche le previsioni aggiornate dell’OCSE, che nell’Economic Outlook di novembre indica una crescita del Pil in ribasso al 2,2% nel 2023 e sempre più trainata dall’Asia (come dimostra l’esempio del Vietnam, economia sempre più dinamica) a discapito dell’Occidente.

Europa e Stati Uniti dovranno fare i conti con una crescita molto bassa, mentre sembra che l’inflazione stia per raggiungere il picco. Il che potrebbe aprire spiragli per un allentamento della stretta monetaria, come anticipato dalla Federal Reserve. Ma alcuni Paesi sono destinati a soffrire più di altri: su tutti il Regno Unito, dove il premier Sunak ha varato una legge di bilancio “lacrime e sangue” che salverà i conti pubblici britannici al prezzo di effetti recessivi. Nel frattempo, l’UE si prepara ad affrontare l’inverno senza avere sciolto i nodi legati all’energia: se la proposta di price cap sul gas (fissato a 275€/MwH) è stata definita uno “scherzo” da diversi Stati membri, non è stato ancora trovato un accordo sul tetto al prezzo del petrolio russo, che dovrebbe entrare in vigore a livello G7 dal 5 dicembre.

Si parla di questo e altro nell’ISPI Global Watch, dedicato alla Geoeconomia del mondo che verrà. Con approfondimenti sulle questioni tecnologiche più attuali: dalla competizione per i semiconduttori a quella per la leadership sui supercomputer (su cui l’Europa è in prima fila), passando per il tracollo finanziario di FTX che ha dato un’ulteriore spallata alla realtà del mondo cripto. Infine, il consueto sguardo alla performance dell’economia lombarda: la crisi è dietro l’angolo, anche se l’industria della regione motore dell’intero Paese potrebbe essere colpita meno di quelle francese e tedesca.

ISPI [ Istituto per gli Studi di Politica Internazionale ]