sabato, 23 Novembre 2024

Guerre e petrolio, Putin rompe l’isolamento: accolto in pompa magna ad Abu Dhabi, poi in Arabia Saudita

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Chi si rivede. Vladimir Putin sfida il mandato di arresto internazionale che pende sulla sua testa e si rimette in viaggio, anche se per una missione lampo di un solo giorno. Oggi 6 dicembre, il presidente russo è atterrato ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, lo stesso Paese dove proprio in questi giorni si avvicendano capi di Stato e di governo di tutto il mondo per la Cop28, il summit annuale dell’Onu sul clima. Al suo arrivo all’aeroporto emiratino, Putin è stato accolto in pompa magna dal ministro degli Esteri Abdullah bin Zayed e dal presidente Mohamed bin Zayed al Nahyan.

Una riabilitazione in pieno stile per il leader di Mosca, accusato di crimini di guerra in particolare per la deportazione di bambini ucraini. Le relazioni tra Russia ed Emirati Arabi Uniti, ha commentato il leader del Cremlino, «hanno raggiunto un livello senza precedenti», al punto che la monarchia del Golfo è diventata il maggiore investitore nell’economia russa tra tutti i Paesi del Medio Oriente. Soltanto lo scorso anno, ha ricordato Putin, gli investimenti degli Emirati nei settori non petroliferi russi sono più che raddoppiati rispetto all’anno precedente.

La visita in Arabia Saudita

Al centro dei colloqui di Abu Dhabi non ci sono solo gli scambi commerciali ma anche le possibili evoluzioni della guerra in Ucraina e del conflitto israelo-palestinese. In giornata, Putin si sposterà anche in Arabia Saudita, dove incontrerà il principe ereditario Mohammed bin Salman. Un incontro che, secondo Reuters, servirà soprattutto a discutere della produzione di petrolio. Russia e Arabia Saudita fanno parte dell’Opec+ e controllano da soli circa un quinto del greggio pompato ogni giorno in tutto il mondo.

Nelle scorse settimane i prezzi del petrolio sono crollati, nonostante l’impegno dei Paesi Opec+ di ridurre ulteriormente la produzione nel tentativo di mantenere alti i prezzi. Né gli Emirati né l’Arabia Saudita riconoscono la competenza della Corte penale internazionale, che lo scorso marzo ha spiccato il mandato di arresto nei confronti di Putin. Ed è per questo che il presidente russo può viaggiare in Medio Oriente senza il timore di essere arrestato.

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