martedì, 26 Novembre 2024

I cristiani perseguitati nel mondo

Adnkronos

cristiani perseguitati nel mondo sono quasi 300 milioni: nel mondo un cristiano su 7 vive in Paesi dove c’è persecuzione religiosa anti-cristiana. E’ la fotografia scattata dall’ultimo rapporto di Aiuto alla Chiesa che Soffre. E un recente report di Open Doors ha segnalato come nella triste classifica ci sia anche lo Sri Lanka – insanguinato da esplosioni in chiese e hotel – sulla scorta degli atti di intolleranza alimentati dal fondamentalismo di matrice buddhista.

Il Rapporto illustra anche le lesioni alla libertà religiosa di gruppi religiosi diversi dal cristianesimo, portate avanti da governi e da minoranze fanatiche. Nel periodo analizzato – giugno 2016/giugno 2018 – il rapporto di Acs ha evidenziato un aumento delle violazioni della libertà religiosa in molti Stati: 38 i Paesi identificati come teatro di ‘gravi o estreme violazioni’.

Tra questi, 21 vengono classificati come Paesi di persecuzione: Afghanistan, Arabia Saudita, Bangladesh, Birmania, Cina, Corea del Nord, Eritrea, India, Indonesia, Iraq, Libia, Niger, Nigeria, Pakistan, Palestina, Siria, Somalia, Sudan, Turkmenistan, Uzbekistan e Yemen. Sono invece luoghi di discriminazione gli altri 17: Algeria, Azerbaigian, Bhutan, Brunei, Egitto, Federazione Russa, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Laos, Maldive, Mauritania, Qatar, Tagikistan, Turchia, Ucraina e Vietnam. In 17 di questi 38 Stati la situazione è peggiorata.

Tra le tendenze più preoccupanti fotografate dal report, l’emergere di un ultra-nazionalismo che ritiene le minoranze confessionali una minaccia per lo Stato. Il fenomeno è presente soprattutto in India, Cina, Corea del Nord, Pakistan, Myanmar. In India, in base allo studio di Acs, tra il 2016 e il 2017 gli attacchi anticristiani, principalmente da parte di gruppi estremisti indù, sono quasi raddoppiati, raggiungendo quota 736.

Drammatica la situazione della comunità cristiana in Palestina. Negli ultimi sei anni i cristiani a Gaza, ha registrato il rapporto di Acs, sono diminuiti del 75%: da circa 4.500 a 1.000. Tra il 2016 e il 2018 in Egitto si sono registrati cinque gravi attentati. Ulteriore piaga che affligge la comunità cristiana egiziana è il rapimento e la conversione forzata all’Islam di adolescenti, ragazze e donne cristiane. Almeno sette le ragazze rapite nell’aprile 2018. Stessa sorte spetta ogni anno a circa 1000 ragazze cristiane e indù in Pakistan.

In un recente rapporto di Open Doors, in testa alla classifica dei peggiori Paesi per i cristiani c’è la Corea del Nord; sempre più vicina nella triste classifica la Somalia, seguita da Afghanistan, Pakistan e Sudan. A completare l’elenco delle dieci nazioni in cui per Open Doors il pericolo è definito ‘estremo’ sono Siria, Iraq, Iran, Yemen ed Eritrea. Colpisce anche il balzo in avanti di molti Paesi dell’Asia, sull’onda dei nazionalismi crescenti. Nell’elenco fa di nuovo il suo ingresso lo Sri Lanka, sulla scorta degli atti di intolleranza alimentati dal fondamentalismo di matrice buddhista.


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