Dall’ultimo rapporto Istat emergono ancora dati in diminuzione per quanto concerne le nascite in Italia. Nel nostro Paese nel 2018 i bambini iscritti all’anagrafe sono stati 439.747, 18.000 in meno rispetto all’anno precedente, dato che ha fissato il nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia del 1861. “Questi dati – ha commentato la Daniela Galliano, direttrice del Centro IVI di Roma – sono lo specchio del cambiamento delle abitudini e della società in generale, a cui stiamo assistendo da anni.
La precarietà lavorativa, la conseguente instabilità economica dei giovani di oggi, il ruolo più centrale della donna nel mondo del lavoro e tanti altri fattori contribuiscono a far sì che i figli si facciano sempre più in tarda età rispetto ad una volta. Oggi, a 40 anni si prendono le decisioni più importanti della propria vita (avere un figlio, comprare una casa, sposarsi), decisioni che una volta si prendevano intorno ai 30 anni. Si dice quindi che i 40 anni siano i nuovi 30, ma purtroppo dobbiamo ricordarci che questa affermazione può valere per tanti aspetti della vita sociale di una persona, ma non per la propria fertilità”.
“ll cambiamento esterno – continua Galliano – di abitudini, di stili di vita non coincide con il cambiamento biologico di una donna, che di fatto vede già a 35 anni un calo significativo della propria fertilità. Inoltre, è importante sottolineare come ci sia poca informazione in merito alla propria fertilità, alla tutela di essa e ai comportamenti che possono essere potenzialmente dannosi se si è alla ricerca di un figlio. Da medico ginecologo esperto in Fecondazione Assistita – prosegue Galliano – mi rendo conto quindi di come molte coppie che si rivolgono ai centri specializzati, ormai sempre di più, si trovino spiazzate davanti alla propria condizione di infertilità, che viene associata ad una condizione di “anzianità” che oggi non sembra esistere.
Bisognerebbe quindi informare le coppie, e soprattutto informare le donne giovani, che esistono delle tecniche, come la vitrificazione ovocitaria, che permettono di preservare la propria fertilità. Il congelamento degli ovociti infatti permette alle donne di vitrificare gli stessi per poterli utilizzare nel momento in cui ritengano più opportuno avere una gravidanza”.