domenica, 24 Novembre 2024

LA CRISI DELL’ARTE

ONOFRIO FITTIPALDI ( Presidente Agg. On. Corte di Cassazione )

La crisi dell’arte nel mondo contemporaneo va letta come conseguenza del divorzio degli artisti dalla tecnica nella società di massa nella quale si è giunti a teorizzare il pregio del superamento della forma.

La produzione del XVII, XVIII e  XIX secolo segna il culmine dell’affermarsi della consapevolezza della categoria dell’arte, nel mondo occidentale.

Ciò è particolarmente vero per la musica che rappresenta la forma più gratuita di arte.

La vita dell’homo sapienza è suono e scorre e si svolge nei suoni dei campi di battaglia, delle Corti e delle Cattedrali e dei Teatri.

E la vita vibra nei suoni e si è evoluta in vera e propria scienza attraverso le premesse poste dal sistema della notazione perfezionato da Guido d’Arezzo.

Fino al XIX secolo, il musicista pensa in termini di forma ed il pregio di una composizione risiede nel rendersi comunicabile attraverso il sistema delle regole che la strutturano ed il consenso degli ascoltatori viene sollecitato in termini di completezza ed il pregio del singolo prodotto tende ad essere valutato essenzialmente in termini di complessità e di organizzazione.

La Rivoluzione Francese che incide profondamente sul fenomeno della committenza  portava fra l’altro alla scomparsa di forme legate strettamente alla vita delle Corti quali le Serenate le suites e i divertimenti e il concerto grosso, la sua musica era vista come una struttura che la apparentava alla matematica.

Questo aspetto era stato colto da Pitagora e nel Medioevo nel quale la musica era collocata nell’ambito delle Arti c.d. liberali del quadrivio insieme all’ aritmetica, all’astronomia, alla geometria.

Cosa tanto più rilevante ove si consideri, che la musica rappresenta la forma di arte più immediatamente coinvolgente suscitante il piano della stessa fisicità penetrando nell’anima dell’ascoltatore operando sul piano dell’intera persona.

L’orchestra rappresenta una forma di organismo affascinante fin dall’aspetto coreografico che realizza Mozart rappresenta la perfezione in musica: tutto ciò cui pone mano diventa oro raffinatissimo.

Ci pone di fronte a capolavori assoluti e questo anche nel caso d forme del tutto galanti come le serenate e i divertimenti (si pensi all’opera k 388 con un conturbante canone alla rovescia; alla Grande Partita; alla serenata k 375, alla serenata Haffner, alle sinfonie k 385 Haffner, k 421 Linz K 504 Praga, sontuosa k 541 Jupiter; concerti per pianoforte e orchestra fra veri e propri capolavori fra i quali il K 466, il K 488, il K 491, splendide creazioni teatrali).

Quali, l’Idomeneo Re di Creata, Il Ratto dal serraglio, le Nozze di Figaro, la soaxe creazione del Così fan Tutte, il Don Giovanni, il Flauto Magico, la Clemenza di Tito, un intensissimo Requiem.

L’orchestra di Mozart è sontuosa e dà il senso della riconciliazione con il divino.

A tal riguardo, il Don Giovanni rappresenta un capolavoro assoluto in cui il mondo del 7oo si apre alle profondità del Romanticismo, che con il privilegiamento dell’aspetto della soggettività dà ingresso dato al “banale” in musica espungendone l’aulico che aveva rappresentato la cifra ufficiale dell’ epoca  del barocco segnata dalle grandissime figure, del MONTEVERDI, del LULLY, del CORELLI, degli SCARLATTI padre e figlio, del VIVALDI del RAMEAU, del TELEMANN, del PERGOLESI; prolifico esponente della scuola napoletana, del BACH e di HANDEL.

HAYDN rappresenta la figura centrale nell’affermarsi della musica strumentale c.d. “pura” e cioè priva del supporto  della parola.

Traspare dalle 104 sinfonie il gusto della vita che si afferma sin dai loro titoli che svelano un’estrema arguzia (si vedano per tutte veri e propri capolavori quali Il Mattino, Il Filosofo, Gli Addii, Il Distratto, La Caccia, Il Miracolo, La Militare, La London), con il consolidarsi della c.d. forma sonata che rappresenta la veste più avanzata della natura come struttura governata dalla logica.

L’Orchestra del XIX secolo rappresenta l’espressione dell’ottimismo della borghesia e fanno ingresso nella musica il quotidiano ed i piccoli sentimenti e la dimensione intima, la dimensione della confessione.

Nel campo della musica strumentale spiccano le grandi creazioni del sinfonismo tedesco che ha le sue prime espressioni significative nella scuola di Mannheim incentrata sulla figura di  Stamitz.

I protagonisti del sinfonismo tedesco sono le possenti figure di Beethoven nella cui produzione spiccano le sinfonie n. 3 EROICA, la n. 5 caratterizzata da una straordinaria tensione al pari della n. 7 e della n. 9, autore di altre opere di eccezionale tensione quali la messa solenne, l’opera IL FIDELIO, le numerose ouvertures, fra le quali ILCORIOLANO, L’EGMONT.

Gli altri grandi sinfonisti del 800 tedesco sono SCUBERT autore della corrusca sinfonia n. 8  c.d. INCOMPIUTA, MENDELSSON riscopritore di BACH dotto compositore autore di veri gioielli quali la n. 3 la SCOZZESE, la n. 4 ITALIANA 0+912, la n. 5 LA RIFORMA delle musiche di scena del SOGNO di SHAKESPEARE contente la celebre MARCIA NUZIALE.

Altro gigante della musica tedesca è lo SCHUMANN con il quale si giunge al centro dell’esperienza del ROMANTICISMO in musica con la preferenza per le forme brevi quali il Lieder che era stata prediletta anche da SCHUBERT in cui prevaleva l’aspetto della confessione intimistica e si realizzano  prestigiose collaborazioni con giganti della letteratura quali GOETHE; lo HEINE.

Nel campo sinfonico spiccano le  trascinanti sinfonie n. 2 e 3 la RENANA.

Restano. le grandiose  figure di BRAHMS e di  BRUCKNER.

Il primo dei due si segnala per la complessità del discorso e rappresenta il portatore di una concezione ottimista della vita che rende pregevole la cultura accademica. Si vedano le 4 trascinanti sinfonie, le ouvertures Tragica e Accademica, il REQUIEM TEDESCO e 2 serenate con un sapido ritorno alla forma barocca rimasta senza  ulteriori epigoni.

BRUCKNER rappresenta la trasposizione in musica della anima tedesca per intendersi la quale si era manifestata in pittura nelle opere di GRUNEWALD, BOSCeH dello onirico BRUEGEL negli ampi spazi delle cattedrali gotiche: Ciò che le caratterizza è un uso particolare dell’orchestra trattata per grandi blocchi strumentali.

La seconda parte dell’ 800 è segnata dalla contrapposizione in campo sinfonico fra  Brahmsiani Brukneriani e Wagneriani convinti.

Si vedano le monumentali sinfonie n. 2 ricca di slancio in cui si respirano gli echi della stagione dello STURM UND DRANG; n.3 dedicata a WAGNER; 231 la n.5, la n. 6, la n: /7

.

LA CRISI DELL’ARTE

di ONOFRIO FITTIPALDI

Presidente Agg. On. Corte di Cassazione

 

 

CODICE ETICO E LEGALE