giovedì, 28 Novembre 2024

LA PANDEMIA AVRÀ UN EFFETTO DEFLAGRANTE SULLA GEOPOLITICA

Sylvie Kauffmann [ le Monde ]

Le Monde affida a Sylvie Kauffmann, firma di punta del giornale, un’analisi dell’impatto della pandemia sulla geopolitica globale.

“Questi tre mesi – scrive Kauffmann – hanno destrutturato radicalmente l’ordine mondiale. Più che di vere rotture, si tratta di forti accelerazioni di tendenze già in atto prima della crisi”.

Primo effetto, l’autoisolamento degli Stati Uniti di Trump.

“Il presidente Trump ha voltato le spalle all’Europa ed è rimasto sordo a qualunque cooperazione internazionale. (…) Al tempo stesso, la crisi ha rivelato la vulnerabilità del modello sociale e politico americano: 22 milioni di disoccupati senza protezioni, molti dei quali senza assicurazione sanitaria; un sistema della sanità pubblica, un Paese diviso (…). In termini di immagine, la perdita di prestigio è terribile”.

Secondo effetto: l’offensiva cinese.

“Non appena messa sotto controllo l’epidemia a Wuhan, Pechino ha lanciato un’offensiva planetaria sotto forma di diplomazia umanitaria, approfittando del ritiro americano dalla scena mondiale. (…) Grazie all’efficacia della sua gestione verticale della crisi sanitaria, con un’applicazione assai rigida delle regole di confinamento e un regime di sorveglianza di massa, la Cina si propone come modello”.

Terzo effetto: l’Europa impreparata alla prova della solidarietà.

“L’Unione europea non era pronta a fronteggiare la crisi, di cui ha sottostimato l’ampiezza dopo che l’epidemia era esplosa in Cina. (…) L solidarietà dei Paesi membri è a lungo mancata quando Roma e poi Madrid hanno chiesto aiuto”.

Quarto effetto: la globalizzazione messa in discussione.

“Già nel mirino delle correnti antimondialiste prima della crisi, la globalizzazione è apparsa  in particolare responsabile della penuria di forniture sanitarie che ha ostacolato la lotta all’epidemia in Occidente.

Quinto effetto: il ritorno dello Stato-nazione.

Gli organismi internazionali, dall’Onu all’Oms, sono sotto scacco, lo stesso G7 è rimasto in assoluto silenzio dall’inizio della crisi. “Nulla è immutabile – conclude Kauffmann -, tutto può cambiare. La sola certezza al momento è che un virus mondiale ha seriamente attaccato le fondamenta, già piene di crepe, dell’ordine internazionale lasciatoci in eredita dal XX secolo.

Articolo di Sylvie Kauffmann per  “le Monde”                         

dalla rassegna stampa estera di “Epr comunicazione”