venerdì, 29 Novembre 2024

La tecnologia come luogo di sogni e paure

Paolo Benanti [ L'OSSERVATORE ROMANO ]

Abbiamo visto già di come la tecnologia mediante l’interfaccia dell’informazione stia entrando sottopelle dando luogo, nell’immaginario dei nostri contemporanei, al cyborg, un ibrido tra uomo e macchina. Sebbene questa sia una posizione ideologica di alcuni nei confronti della natura umana e della tecnologia, dobbiamo rilevare come la tecnologia è la modalità con cui qualcuno ritiene realizzabile il cyborg, non si può parlare di organismo cibernetico senza parlare di sviluppo e possibilità tecnologiche.

L’idea del cyborg e il suo sviluppo è nata dalle ricerche tecnologiche più avanzate della seconda metà del secolo scorso. Per poter comprendere cosa si voglia realizzare con l’organismo cibernetico bisogna esaminare lo sviluppo di tre campi tecnologici tra loro correlati: la cibernetica con la sua applicazione nella nanotecnologia, la rivoluzione digitale dell’informatica e, infine, lo sviluppo della cosiddetta Intelligenza artificiale (ai).

Parlare di tecnologia, cioè dell’elemento cibernetico che dovrebbe partecipare alla costituzione del cyborg richiede allora il soffermarsi su tre ambiti che si relazionano all’uomo in modo diverso, sfruttando cioè diverse interfacce: le nanotecnologie come sviluppo meccanico della cibernetica, la rivoluzione digitale con i suoi problemi di linguaggio e di interfaccia tra uomo e macchina e di Intelligenza artificiale. Dobbiamo però, con Caronia, notare che lo sviluppo tecnologico da solo non basta a chiarire il fenomeno dell’organismo cibernetico poiché il cyborg non è solo l’esponente di una svolta nell’industria destinata a incrociare e macinare meglio nel suo sistema i consumatori.

È anche il simbolo di un raggiungimento dell’immortalità attraverso la manipolazione della realtà e del tempo, un ritorno del sacro nell’unica dimensione in cui esso è possibile, l’eternità e la persuasività del ciclo della merce.

Il cyborg, come le tecnologie, è espressione della cultura, dei desideri e delle paure dell’uomo che lo pensa e realizza. Proprio per questo il cyborg diviene il medium ideale per contenere l’antropologia postumana. Per comprendere interamente cosa significhi cyborg bisogna analizzare il contesto culturale in cui esso si genera, si trasforma e viene valutato.

Paolo Benanti
[ L’OSSERVATORE ROMANO ]