Per Vladimir Putin “le idee liberali sono state sorpassate”, come dimostrerebbe il fatto che molta parte dell’opinione pubblica ha voltato le spalle all’immigrazione, ai confini aperti e al multiculturalismo, anzi questo approccio – soprattutto sul tema dei migranti – ”è entrato in conflitto con gli interessi della maggior parte della popolazione”. È uno dei punti forti dell’intervista rilasciata al Financial Times dal presidente russo alla vigilia della partenza per il G20 di Osaka. Un colloquio nel quale Putin definisce un “errore colossale” l’apertura fatta dalla Germania negli anni passati e osserva come i leader liberali “non possono imporre niente a nessuno, come invece hanno cercato di fare negli ultimi decenni”.
Uno degli esempi di questo fallimento delle idee liberali, aggiunge, sarebbe proprio la situazione dell’immigrazione, contro la quale “l’idea liberale presuppone che non si debba fare niente. I migranti possono uccidere e violentare impunemente perché bisogna proteggere i loro diritti. Invece ogni crimine va punito”.
Proprio in queste ore il presidente russo sta incontrando il presidente americano Donald Trump a margine del G20 di Osaka, in Giappone, dopo averne elogiato – sempre nell’intervista al Ft – il pugno duro contro l’immigrazione dal Messico.
”È un grande onore essere con il presidente russo”, ha detto Trump in apertura del colloquio, precisando che durante il faccia a faccia “si discuterà di molte cose, incluso il commercio, il disarmo, il protezionismo, il protezionismo positivo”. I due hanno anche scherzato sul Russiagate. “Non interferite nelle elezioni”, ha detto Trump sorridendo al presidente russo, che ha risposto a tono: “Naturalmente lo farò”.