Dopo le ultime sanzioni il canale della diplomazia con gli Stati Uniti è chiuso per sempre”. Il portavoce del ministro degli Esteri iraniano Abbas Mousavi spara a zero dopo che il presidente americano Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che impone nuove sanzioni all’Iran.
Le sanzioni prendono di mira il leader supremo iraniano Ali Khamenei e il suo entourage, negando loro l’accesso a risorse finanziarie. Annunciano il varo delle nuove misure, il presidente americano però ha confuso l’attuale guida suprema Khamenei con Ruhollah Khomeini, il padre della”rivoluzione islamica” del 1979 morti nel 1989.
Nel video diffuso dalla Casa Bianca si sente chiaramente Trump pronunciare le parole: “L’ayatollah Khomeini”.
Da Teheran, una risposta alle decisioni dell’amministrazione Usa è arrivata anche dal presidente iraniano Hassan Rohani, considerato un moderato: “Mentre fate appelli ai negoziati, cercate di sanzionare il ministro degli Esteri? È evidente che state mentendo” sulla vostra intenzione di trattare con l’Iran, ha detto Rohani in un incontro con i suoi ministri in diretta tv all’indomani delle sanzioni contro la Guida suprema Ali Khamenei e l’annuncio di quelle contro il capo della diplomazia Mohammad Javad Zarif. “La Casa Bianca è afflitta da ritardo mentale”, ha proseguito Rohani. In passato, lo stesso ayatollah Khamenei aveva già insultato Donald Trump in questi termini.
ll segretario al Tesoro americano, Steven Mnuchin, ha spiegato che Gli Stati Uniti congeleranno miliardi di dollari di fondi attivi dell’Iran. Secondo il capo della Casa Bianca si tratta di una “risposta forte e proporzionata”, e ha aggiunto che gli Stati Uniti hanno mostrato fino ad ora “molta moderazione, ma questo non significa che la mostreremo in futuro”.
La tensione fra i due Stati cresce anche se Trump si è detto “impaziente di rimuovere tutte le sanzioni contro l’Iran”, però poi rispondendo durante un’intervista, ha ricordato (in disaccordo con lo speaker della Camera Nancy Pelosi): “Non ho bisogno dell’approvazione del Congresso” per un attacco all’Iran. Trump ha spiegato: “Mi piace l’idea di avere il Congresso a fianco ma non serve la sua autorizzazione a procedere in caso di attacco”.
Prova a smorzare i toni il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Bolton, secondo cui Trump “ha tenuto aperta la porta per veri negoziati, tutto quello che l’Iran deve fare è attraversare quella porta aperta”.
Il “falco” della Cas Bianca è a Gerusalemme per una riunione con i colleghi di Israele e Russia che ha come focus proprio l’Iran, da lui definito “una fonte di belligeranza e aggressione” in Medio Oriente. Le provocazioni di Teheran, ha denunciato Bolton “sono una manifestazione esterna della minaccia centrale che pone l’Iran”. Lo stesso Bolton che fino a due mesi ripeteva: “To stop Iran’s bomb, bomb Iran”, ossia per fermare la bomba iraniana, bombardiamo l’Iran.
Sulle nuove sanzioni americane contro l’Iran è intervenuta anche la Russia definendole “sconsiderate” e “destabilizzanti”: “Le autorità americane dovrebbero pensare bene a dove possa condurre questa politica imprudente”, ha aggiunto il ministero degli esteri.