giovedì, 28 Novembre 2024

L’Italia ha un piano in caso di guerra nucleare

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Il Ministero della Giustizia ha inviato un documento di 12 pagine contenente alcune regole in caso di guerra nucleare: ecco quali sono.

C’è effettivamente il rischio di una guerra nucleare? A prescindere dalla minaccia più o meno imminente, l’Italia ha già pronto il suo piano. Si tratta di un elenco di regole da rispettare in caso di eventi con “armi o agenti di tipo chimico, biologico, radiologico e nucleare”. La situazione del conflitto tra Russia e Ucraina conserva sempre una minaccia – seppur remota, almeno per adesso – di deriva nucleare. E allora il Ministero della Giustizia ha inviato un documento di 12 pagine ai magistrati del tribunale di Roma. Ecco cosa c’è scritto.

Cosa c’è scritto nel documento

Il Ministero della Giustizia ha inviato una circolare, arrivata anche ai magistrati del tribunale di Roma: in 12 pagine sono elencate prescrizioni e comportamenti da tenere.

Nel documento c’è scritto: “Tenuto conto delle informazioni e delle valutazioni effettuate dalle agenzie di intelligence e dagli altri enti istituzioni preposti, il piano di difesa ipotizza eventi con agenti di tipo chimico, biologico, radiologico, nucleare quest’ultimo per il solo Fall out”.

La procedura “si riferisce a un attacco terroristico con aggressivi chimici, non previsto e di cui all’inizio non si conoscono le modalità di rilascio e il tipo di agente“.

E ancora: “Tale attacco può comportare danni gravi, evidenti e immediati a carico dei soggetti esposti, a differenza degli attacchi di tipo biologico e radiologico i cui effetti si presentano invece dilazionati nel tempo”.

Cosa prevede il piano dell’Italia in caso di guerra nucleare

Ma cosa prevede, nei fatti, il piano italiano in caso di guerra nucleare (la minaccia non arriva solo dalla Russia, ma anche dalle esercitazioni della Corea del Nord)?

Quello inviato dal Ministero stabilisce, tra le altre cose, le regole comportamentali associate ai principali agenti “Chimici-Biologici-Radiologici-Nucleari-esplosivi“.

In particolare sul ‘fattore di esposizione’ si considerano 3 regole a cui attenersi:

  • restare all’interno dell’edificio indenne finché le autorità competenti non danno indicazioni diverse;
  • lasciare l’edificio colpito in maniera ordinata e cercare riparo in una struttura vicina non danneggiata;
  • ridurre l’esposizione togliendo i vestiti potenzialmente contaminati, mettendoli subito a lavare in lavatrice o abbandonandoli all’esterno della propria abitazione, lavando poi tutte le parti del corpo esposte”.

Le regole per proteggersi

Ci sono poi le regole per proteggersi, che riguardano quindi la ‘protezione’. Sono in tutto 4:

  • per ripararsi da una radiazione o da un attacco in genere all’interno di un edificio, cercare riparo al centro di una stanza priva di finestre;
  • se possibile, riscaldare la stanza o gli ambienti perché l’aria calda determina pressioni positive e ostacola la penetrazione dei contaminati;
  • usare le risorse disponibili per proteggere i polmoni (mediante un fazzoletto) e difendere il corpo dalle radiazioni muovendosi dietro un muro (anche l’utilizzo di una mascherina chirurgica può aiutare ad abbattere le sostanze contaminanti presenti nell’aria;
  • chiudere gli accessi d’aria, comprese le fessure degli infissi, anche con metodi ‘sbrigativi’ e ‘improvvisati’, per esempio usando della carta e del nastro adesivo.

Il documento si conclude spiegando che, per coordinare gli interventi, sarà necessario “attivare sale operative idonee a costituire cellule di comando e di collegamento con gli organismi istituzionali preposti alle esigenze della crisi”.

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