lunedì, 25 Novembre 2024

MATTARELLA DIFENDE I TECNICI DAL “POTERE CHE INEBRIA”

Huffington Post

Sergio Mattarella difende i tecnici, messi sotto accusa dal Governo negli ultimi giorni. Prima Banca d’Italia, per i pesanti rilievi mossi sulla nota di aggiornamento al Def. Poi l’Inps, per le preoccupazioni espresse sulla riforma pensionistica. In entrambi i casi, nel primo Luigi Di Maio, nel secondo Matteo Salvini, hanno respinto le osservazioni, invitando i tecnici a “candidarsi” alle elezioni.

Un modo per mettere la politica al di sopra delle Autorità.

Mattarella sottolinea che la Carta “consente anche al Capo dello Stato, al Presidente della Repubblica, di svolgere la funzione di garante del buon funzionamento del sistema in maniera adeguata, ma il merito è della Costituzione”.

Il capo dello Stato, parlando al Quirinale agli studenti di scuole secondarie, ha parlato della tutela che la Costituzione garantisce alle Autorità indipendenti.

“La nostra Costituzione consente di superare difficoltà e di garantire l’unità della società anche perché ha creato un sistema in cui nessuno, da solo, può avere troppo potere. C’è un sistema che si articola nella divisione dei poteri, nella previsione di autorità indipendenti, autorità che non sono dipendenti dagli organi politici ma che, dovendo governare aspetti tecnici, li governano prescindendo dalle scelte politiche, a garanzia di tutti”.

Proprio nel gioco di pesi e contrappesi si sviluppa la funzione della Costituzione di tutela della Repubblica. “La storia insegna che l’esercizio del potere può provocare il rischio di fare inebriare, di perderne il senso del servizio e di fare invece acquisire il senso del dominio nell’esercizio del potere” afferma il capo dello Stato.

“Ci sono, rispetto a questo pericolo, due antidoti – aggiunge – Il primo è personale: una capacità di autodisciplina, di senso del limite, del proprio limite come persona e come ruolo che si esercita, un senso di autocontrollo – e, ragazzi, anche, perché no – di autoironia che è sempre molto utile a tutti. C’è poi un altro antidoto che è quello di meccanismi di equilibri che distribuiscono le funzioni e i compiti del potere tra più soggetti, in maniera che nessuno, da solo, ne abbia troppo.

La nostra Costituzione conta molto sul primo aspetto, quello dell’autodisciplina e dell’autocontrollo, ma ha messo in campo una serie di meccanismi di articolazione del potere che garantiscono quell’obiettivo. Questo consente anche al Capo dello Stato, al Presidente della Repubblica, di svolgere la funzione di garante del buon funzionamento del sistema in maniera adeguata, ma il merito è della Costituzione”.

Parlando poi della cronaca politica, a uno studente che gli domanda quanto difficile sia il suo compito, Mattarella risponde che “ogni Presidente della Repubblica che si succede in questo ruolo incontra problemi e difficoltà, incontra condizioni diverse. Io penso sempre a quelle maggiori che vi sono state in periodi precedenti. Quando penso alle difficoltà che vi sono in questo periodo, penso gli anni ’70. Voi non eravate nati, ragazzi, ma io ero già tra i trenta e i quaranta anni. Era il decennio del terrorismo, degli attentati, delle bombe; venivano assassinate moltissime persone, spesso tra le migliori della Repubblica”.

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