martedì, 26 Novembre 2024

Plastica monouso, addio dal 2021. La Ue: inquina troppo

LUCA BOLOGNINI (QUOTIDIANO.NET)

Bicchieri, cannucce e posate di plastica addio. Il Parlamento europeo ha deciso di dire basta a questi oggetti monouso che popolano le nostre dispense a partire dal 2021, perché considerati troppo inquinanti. La direttiva approvata con 560 voti a favore, 35 contrari e 28 astenuti prevede anche che entro il 2029 gli Stati membri dovranno raccogliere attraverso la differenziata il 90% delle bottiglie di plastica (attualmente solo il 30% in tutta Europa viene riciclato), che entro il 2025 dovranno avere una componente di materiale già utilizzato almeno una volta di almeno il 25% (che salirà al 30% entro il 2030).

Tanto per avere un’idea, nel 2016 in Italia sono stati imbottigliati 14 miliardi di litri d’acqua, di cui l’80% in contenitori Pet e il restante in vetro. Per fabbricare le bottigliette di plastica necessarie sono state utilizzate circa 300mila tonnellate di polietilene tereftalato. Uno sforzo che ha richiesto l’uso di 660mila tonnellate di petrolio e l’utilizzo di 6 miliardi di litri d’acqua. Il nostro Paese, secondo una ricerca di Bevitalia, è il terzo Paese al mondo per consumo di acqua in bottiglia.

La direttiva approvata dal Parlamento europeo introduce inoltre l’obbligo di applicare etichette informative sull’impatto ambientale dei prodotti se li si disperde in modo inappropriato, buttandoli ad esempio per strada o in mare. “Questa legislazione ridurrà il danno ambientale di 22 miliardi di euro, il costo stimato dell’inquinamento da plastica in Europa di qui al 2030”, ha detto la relatrice del provvedimento, la liberale belga Frédérique Ries. Secondo uno studio della Commissione, oltre l’80% dei rifiuti marini è costituito da plastica. I prodotti coperti dalla direttiva costituiscono il 70% di tutti i rifiuti marini.

La lotta per salvare il pianeta dall’inquinamento non si è fermata qui. Strasburgo ha infatti approvato anche un pacchetto di misure per ridurre del 37,5% le emissioni di gas serra di auto nuove e del 31% quello dei furgoni entro il 2030. I produttori che non rispetteranno i limiti dovranno pagare una sanzione.

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