Elogio della competenza. Una democrazia avanzata funziona bene se ognuno svolge il proprio lavoro con passione e competenza. E invece ci troviamo di fronte a troppi buoni a nulla, capaci però di tutto.
All’ex Iena Dino Giarrusso, in corsa alla Camera con i pentastellati, che pretendeva un confronto sui vaccini, il prof. Roberto Burioni ha dato questa risposta esemplare, definitiva: «Se parliamo di vaccini ci sono due possibilità: lei si prende laurea, specializzazione e dottorato e ci confrontiamo. Oppure – più comodo per lei – io spiego, lei ascolta e alla fine mi ringrazia perché le ho insegnato qualcosa. Uno non vale uno».
In campo medico, Dino Giarrusso ha alle spalle la «scuola» delle Iene (ricordate il penoso caso Stamina?), mentre il prof. Burioni (che ha rinunciato a candidarsi alle elezioni) è, tra l’altro, responsabile di un laboratorio di ricerca immunologica. Su un argomento così delicato ci dev’essere uno scontro di opinioni in libertà, tipo talk show, o di conoscenze, tipo metodo scientifico? Eppure c’è chi è intervenuto per accusare Burioni di alterigia, di superbia e di presunzione, invitandolo all’umiltà e al confronto.
In nome di cosa? Della democrazia, delle buone maniere? Superbo e presuntuoso è chi si vanta della propria incompetenza, non altri. E più uno è incompetente, più è arrogante.