Su molti quotidiani internazionali è in primo piano la la conferma da parte della Cina dell’obiettivo della riunificazione di Taiwan, da perseguire con ogni mezzo, anche l’uso della forza
La relazione di Xi Jinping al ventesimo congresso del Partito comunista cinese è in primo piano su molti dei quotidiani internazionali, che ne evidenziano varie angolature, ma soprattutto la conferma dell’obiettivo della riunificazione di Taiwan, da perseguire con ogni mezzo, anche l’uso della forza.
Washington Post
Un lungo reportage dall’Amazzonia sull’uccisione dell’attivista brasiliano Bruno Pereira e del giornalista britannico Dom Phillips, impegnati contro la deforestazione e in difesa degli indigeni, occupa il posto principale sulla prima pagina del Washington Post. In fascia alta anche un titolo sulle forniture di armi iraniane alla Russia: secondo l’intelligence americana, scrive il Post, Teheran si è impegnata ad aumentare le consegne e ad ampliare il ventaglio di materiale bellico che Mosca impiega nella guerra in Ucraina.
Finora dall’Iran sono arrivati soprattutto droni, ma adesso la Repubblica islamica potrebbe inviare anche missili terra-terra di due diverse tipologie, il Fateh 110 con gittata di 300 chilometri e il Zolfaghar, capace di colpire fino a 700 chilometri. Spazio anche al discorso di Xi Jinping in apertura del ventesimo congresso del Partito comunista cinese che lo confermerà al vertice per un terzo mandato: l’elemento che il giornale sottolinea è l’impegno a costruire un “grande Paese socialista moderno” che sia “una nuova scelta” per l’umanità. Tra gli altri titoli, l’insediamento alla Corte suprema della giudice Ketanji Brown, prima donna afroamericana a farne parte.
New York Times
Si avvicinano le elezioni di midterm e il New York Times mette in risalto un suo sondaggio che assegna ai repubblicani “un ristretto ma chiaro vantaggio” sui democratici a causa di uno spostamento di voti dovuto all’inflazione. Il 49% degli intervistati ha dichiarato di voler votare per un repubblicano rispetto al 45% orientato per un democratico. “Con l’inflazione inarrestabile e il mercato azionario in costante calo, è balzata al 44% dal 35% del luglio scorso la percentuale di elettori che indicano i problemi economici come le questioni più importanti che deve affrontare l’America” e tra le persone più preoccupate per l’economia “è schiacciante” la maggioranza di intenzioni di voto per i repubblicani, con un margine di oltre due a uno, scrive il Nyt.
Tra gli elettori indipendenti, il vantaggio dei repubblicani è di 10 punti, e tra le donne indipendenti di 18 punti: “un’oscillazione sorprendente data la polarizzazione dell’elettorato americano e l’intensità con cui i democratici si sono concentrati su quel gruppo e sulla minaccia che i repubblicani rappresentano per il diritto all’aborto”, osserva il Nyt. Molto spazio, come sempre sul giornale newyorkese, per l’Ucraina, mentre si segnala l’assenza dalla prima pagina del discorso di Xi Jinping al congresso del Pcc.
Wall Street Journal
Xi Jinping delinea le ambizioni della Cina e avverte sulla possibilità dell’uso della forza contro Taiwan: questo il succo del discorso del leader davanti al ventesimo congresso del partito comunista, secondo il Wall Street Journal, che ne fa la notizia principale della sua prima pagina. Il presidente cinese, secondo il Wsj, ha messo se stesso al centro di “una campagna di ‘autorivoluzione’, caratterizzata da una forte repressione della corruzione e del dissenso politico”, e ha “assicurato che il partito non cambierà mai qualità, colore o sapore”, gergo con cui nel Pcc si riferisce alle minacce per il regime comunista. Nella lotta contro la corruzione, “suo principale strumento di potere” nota il Wsj, Xi si è mosso senza riguardi per nessuno, compresi vecchi amici e alleati. Xi ha parlato dei rapporti della Cina con il resto del mondo, tra le crescenti tensioni geopolitiche e l’isolamento imposto dalle misure anti Covid di Pechino, riaffermando il suo sostegno alla globalizzazione e l’adesione alla ormai ultradecennale politica di “riforme e aperture”.
In sostanza, secondo il Wsj, il leader cinese ha da un lato promesso di continuare “il suo governo dal polso fermo in patria” dall’altro “un più deciso esercizio del potere all’estero, anche rendendo le forze armate pronte al combattimento”. Confermata la linea della riunificazione di Taiwan, da perseguire con ogni mezzo, non escluso il ricorso alla forza. In evidenza anche un’analisi sulle crescenti possibilità di una recessione globale nel 2023, e il Metaverso che stenta a decollare, con gli accessi all’app Horizon Worlds fermi a circa 200.000 al mese, molto sotto l’obiettivo di 500.000 fissato da Zuckerberg, e la maggioranza degli utenti che dopo un mese smette di usare la piattaforma.
Financial Times
Apertura a tutta pagina sul Financial Times per Xi Jinping che “intraprende un terzo mandato senza precedenti” e avverte il Partito comunista che la Cina sta vivendo “una fase critica”, in cui “la missione del partito sarà di una gloria senza pari”. Xi, il leader cinese più potente dopo il ‘grande timoniere’ Mao, ha “legato la sua eredità alla riunificazione di Taiwan”, sottolinea Ft, e ha reso esplicito l’intendimento di raggiungerla nei prossimi 10 anni. Pur senza menzionare espressamente gli Usa, il presidente ha infatti avvertito che la Cina non tollererà “il protezionismo e il bullismo” di altri Paesi, che decidere sulla questione di Taiwan tocca soltanto al popolo cinese e che “non rinunceremo mai all’uso della forza e adotteremo tutte le misure necessarie a fermare ogni sorta di separatismo”.
Parole con sui Xi ha puntellato la sua leadership, per il terzo mandato che riceverà al termine del congresso del Pcc, “nonostante una serie di politiche controverse che hanno rallentato drammaticamente la crescita della seconda economia del mondo e hanno guastato le relazioni della Cina con gli Usa e i loro alleati”.
THE TIMES
La premier britannica Liz Truss tenta di salvare la sua leadership e stasera incontrerà i rappresentanti dell’ala moderata del partito conservatore nel tentativo di compattarli attorno a sé, ma ormai i maggiorenti Tory parlano apertamente di sostituirla. È questo il tema del giorno per il Times, secondo cui “molti parlamentari vedono la sua uscita di scena come sempre più inevitabile”, anche perché “tanti si chiedono che senso abbia che resti in carica visto che gran parte delle politiche con cui si è conquistata la leadership sono state abbandonate”.
La Truss ha infatti dovuto fare marcia indietro sul pacchetto di tagli fiscali, bocciato dai mercati con una pesante svalutazione della sterlina e l’impennata dei rendimenti dei titoli di Stato. In base alle regole interne del partito, la premier non potrebbe essere rimossa per i prossimi 11 mesi, ma, scrive il giornale, i Tory stanno cercando una strada per sbarazzarsene comunque: potrebbe essere il presidente del Comitato del 1922, ovvero il gruppo parlamentare conservatore ai Comuni, sir Graham Brady, ad affrontare la premier e convincerla a dimettersi.
Le Monde
La Cina si trova davanti al “pericolo dell’onnipotenza” di Xi Jinping, afferma nel suo editoriale Le Monde, che punta la sua prima pagina del numero doppio di domenica e lunedì sul congresso del Partito comunista cinese. “Nessuno sa per quanto tempo il presidente cinese, che dovrebbe ottenere un terzo mandato e rafforzare ulteriormente il suo potere al ventesimo congresso del Pcc, intenda rimanere alla guida del Paese. Un’incertezza profondamente malsana mentre la Cina deve affrontare grandi sfide”, scrive il giornale. Con il terzo mandato che certamente otterrà, nota Le Monde, Xi “rafforzerà ulteriormente il suo potere circondandosi quasi esclusivamente di fedeli seguaci” e inoltre, “poiché il suo ‘pensiero’ molto probabilmente sarà recepito nello statuto del Pcc, i suoi possibili critici non saranno più solo rivali politici ma veri e propri traditori”.
Per Le Monde, “tutto questo non fa ben sperare” anche perché già nell’ultimo decennio, sotto Xi Jinping, il partito è passato “da una leadership collegiale a un leader onnipotente e da un potere a tempo limitato a una presidenza a vita” e “tutto questo senza un vero dibattito in Cina, anche all’interno di un Partito Comunista i cui leader, presi dal panico all’idea di pagare il prezzo della campagna anticorruzione di Xi Jinping, hanno ingoiato tutti i rospi senza dire una parola”.
Le Figaro
Punta sulla politica interna Le Figaro, che apre con la “settimana ad alto rischio per Macron”, alle prese da un lato con gli scioperi, dall’altro con la necessità di far passare la legge di bilancio in un’Assemblea nazionale dov’è privo di maggioranza. Da domani, evidenzia il giornale, i lavoratori delle ferrovie e dei servizi pubblici potrebbero entrare in sciopero, aggiungeranno a quelli dei lavoratori petroliferi la cui astensione dal lavoro, in corso da giorni, ha lasciato in gran parte della Francia le pompe di benzina a secco. Sul fronte parlamentare, il governo appare orientato a ricorrere all’articolo 49 della costituzione che consente di far passare una legge senza voto in Aula a meno che non sia presentata una mozione di sfiducia. Una forzatura che, secondo Le Figaro, farà ulteriormente salire la tensione politica e sociale, giù acuta come dimostra la marcia contro il carovita organizzata a Parigi dal capo della sinistra, Melenchon, domenica.
El Pais
Accento sulla questione taiwanese nel titolo di apertura di El Pais dedicato al discorso inaugurale di Xi Jinping al ventesimo congresso del Partito comunista cinese. Il leader “avverte che non rinuncerà a prendere Taiwan con la forza”, registra il quotidiano, che punta la sua attenzione soprattutto sulla dottrina di politica estera esposta del presidente cinese: ha denunciato la “mentalità da guerra fredda” e ha assicurato che promuoverà “la costruzione di un nuovo tipo di relazioni internazionali”, concetti che, secondo El Pais, “preoccupano gli Stati Uniti”.
Xi non ha menzionato esplicitamente gli Usa, rileva El Pais, ma Xi ha detto che Pechino potrebbe adottare “tutte le misure necessarie”, compreso l’eventuale uso della forza, “contro l’interferenza di forze esterne” e quelle che ha definito “gravi provocazioni”. negli affari di Taiwan. “Le sue parole non sono nuove. Ma arrivano in un momento critico e hanno risuonato con forza nella Grande Sala del Popolo”, sottolinea il giornale.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
L’energia è l’argomento del giorno sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, che apre con il vertice con il cancelliere Scholz per discutere della proroga delle centrali nucleari che avrebbero dovuto essere dismesse a fine anno. L’incontro, a sorpresa, si è tenuto ieri tra Scholz e i suoi due ministri che sono anche leader dei partiti della coalizione ‘semaforo’: quello dell’Economia Robert Habeck (Verdi) e quello delle Finanze Christian Lindner (Fdp). Si cerca un “compromesso” ma non è chiaro su quali basi possa essere trovato: i partecipanti al vertice hanno mantenuto il massimo riserbo, e le trattative nella maggioranza proseguiranno oggi.
Il segretario generale dell’Fdp, Bijan Djir-Sarai, si detto fiducioso che una soluzione sarà trovata in settimana. Sulla questione nel fine settimana si è pronunciato il congresso dei Verdi, che, con voto a larga maggioranza, ha confermato l’orientamento favorevole a mantenere solo i due reattori nel sud della Germania collegati alla rete fino al 15 aprile 2023 al più tardi. La centrale nucleare di Emsland, invece, secondo i Verdi deve essere chiusa come previsto entro il 31 dicembre e deve comunque essere “categoricamente escluso” l’acquisto di nuove barre di combustibile. La Fdp vuole invece che la produzione di energia atomica continui per fino a tutto il 2024 per sopperire alla mancanza di gas. Spetterà a Scholz trovare un punto di caduta. Tra gli altri titoli, l’incendio nel carcere di Teheran, e, più in basso, il discorso di Xi Jinping al congresso del Pcc.
CHINA DAILY
Il congresso del Partito comunista cinese è ovviamente il fatto del giorno per il China Daily, che presenta diversi servizi e analisi sulla prima giornata delle assise che conferiranno, secondo ogni previsione il terzo mandato a Xi Jinping. La relazione inaugurale tenuta dal leader, scrive il quotidiano nel suo editoriale, “stabilisce la direzione del cammino socialista”. Il nocciolo duro è “il Pensiero (la maiuscola è del China Daily, ndr) di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era”. Una dottrina che “ha consentito alla Cina di affrontare la tempesta del Covid-19 e di resistere ai tentativi esterni di ricattare, contenere, bloccare ed esercitare la massima pressione sul Paese”. Il giornale sottolinea che “sebbene la trasformazione della Cina contenga elementi comuni ai processi di modernizzazione di tutte le nazioni, ha caratteristiche uniche del contesto cinese. Ma queste gli conferiscono un significato globale in quanto offre saggezza cinese e soluzioni acquisite con l’esperienza”. Perché, conclude il giornale, “va notato che, fondamentalmente diverso dai partiti politici occidentali che rappresentano interessi speciali, il Pcc si è sempre dedicato a garantire una vita migliore per il popolo cinese”.
QUOTIDIANO DEL POPOLO
E’ massima la copertura assicurata dal People’s Daily, edizione in inglese dell’organo ufficiale del Partito comunista cinese, al ventesimo congresso del Pcc, con il discorso inaugurale di Xi Jinping spacchettato in diversi titoli per sottolineare singolarmente i temi trattati dal leader. Tra questi, Taiwan: il partito “attuerà la sua politica generale per risolvere la questione di Taiwan nella nuova era e avanzerà incrollabilmente la causa della riunificazione nazionale”, scrive il giornale, che pur riportando immancabilmente il monito di Xi sulla possibilità dell’uso della forza, preferisce evidenziare altri passaggi più morbidi del discorso del leader: “Abbiamo sempre mostrato rispetto e cura per i nostri compatrioti di Taiwan e abbiamo lavorato per offrire loro benefici. Continueremo a promuovere gli scambi economici e culturali e la cooperazione attraverso lo Stretto”, ha affermato Xi. Il quotidiano riferisce poi, in un altro servizio, che al congresso “hanno inviato messaggi importanti partiti politici, organizzazioni e personalità della regione cinese di Taiwan”. Tra questi, il partito nazionalista Kuomintang che ha auspicato “che le due parti possano mantenere il loro dialogo, cooperare sinceramente, approfondire la fiducia reciproca e cercare un terreno comune, mettendo da parte le differenze per portare benefici congiuntamente alle persone su entrambi i lati dello Stretto di Taiwan, salvaguardare la pace e la stabilità nello Stretto, e promuovere lo sviluppo delle relazioni attraverso lo Stretto”.
Carmelo Rapisarda
[ AGI ]