La presidenza di Omar Al-Bashir, il sergente di ferro che ha guidato in modo autoritario il Sudan per gli ultimi 30 anni, si puรฒ dire ormai conclusa. Manca solo la dichiarazione ufficiale, ma secondo Al Jazeera lโesercito avrebbe arrestato il primo ministro, Mohamed Taher Ella, lโex ministro della Difesa, Abdul Rahim Mohammed Hussein, gli ex vice presidenti Bashir, Ali Osman Mohamed Taha e Bakri Hassan Saleh e lโassistente di Bashir, Ahmed Mohamed Harun, ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra in Darfur, oltre 100 personalitร governative.
Il Presidente, agli arresti domiciliari, avrebbe rassegnato le dimissioni e sarebbero in corso le consultazioni per eleggere un Governo di transizione. Tv e radio di Stato dalle prime ore dellโalba hanno annunciato che gli alti ufficiali dellโesercito hanno un annuncio importante da dare alla Nazione.
Il presidente del Consiglio militare, il tenente generale Abdul Fattah al-Burhan รจ arrivato alla sede della radiotelevisione sudanese. Migliaia di manifestanti negli ultimi giorni si sono radunati davanti al quartier generale dellโesercito chiedendo le dimissioni di al-Bashir e di tutto il suo Governo. La conferma che le cose stessero prendendo una piega differente rispetto alle precedenti manifestazioni si รจ avuta nel momento in cui una parte dei militari ha abbandonato le caserme e si รจ unita alle proteste.
Per cercare di placare la rabbia della popolazione, al-Bashir aveva deciso di dimettersi dalla guida del Partito di Governo e ridotto i prezzi di generi di prima necessitร come pane ed acqua, in un Paese in piena crisi economica e con lโinflazione che ha toccato il 44%. Ma al contrario delle altre volte, le manifestazioni sono proseguite in tutto il Sudan, nonostante le repressioni da parte delle forze di sicurezza speciali governative. Molti attivisti sono stati arrestati, i feriti negli scontri sono centinaia e si stima che i morti possano essere oltre 50.
Si attende di capire chi sarร a guidare questo periodo di transizione, data la frammentazione di potere allโinterno delle forze di sicurezza nazionali, il cui ruolo nella gestione del Paese รจ sempre stato centrale. Sembra essersi creata una spaccatura tra lโesercito e le milizie fedeli ad al-Bashir, i temibili Janjaweed, complici della pulizia etnica del Darfur, di cui al-Bashir รจ accusato e, per questo, ricercato dalla Corte penale de LโAja. Un dettaglio non da sottovalutare dato che lโormai ex-Presidente sudanese vuole evitare di finire sotto processo e vorrebbe rimanere allโinterno del Paese tutelato dalle autoritร locali.
Il Sudan ha un ruolo cruciale nello scacchiere geopolitico non solo in Africa, ma anche nel Medio Oriente. Al-Bashir ha stretti legami con il mondo arabo, in particolare Qatar, ed รจ da sempre supportato da Cina e Russia, anche il confinante Egitto e la Turchia hanno legami rilevanti con Khartum