mercoledì, 27 Novembre 2024

Un quarto della popolazione mondiale a rischio siccità

CORRIERE DELLA SERA

Un abitante della Terra su quattro vive in Paesi ad «alto stress idrico», ovvero che consumano ogni anno più dell’80% delle proprie acque. Lo si legge in un rapporto il World Resources Institute, con sede a Washington.

L’anno scorso, i residenti di Città del Capo, in Sudafrica, hanno evitato per poco il Day Zero, con il blocco totale dell’acqua. E l’anno prima, Roma «razionava l’acqua per conservare scarse risorse», si legge. Nella lista degli stati più a rischio ci sono anche San Marino, Qatar, Israele, Libano, Giordania, Libia, Kuwait, Arabia Saudita, Eritrea, Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Pakistan, Turkmenistan e Oman, ma pure San Marino, all’11/o posto. L’Italia è nella seconda fascia, quella a rischio «alto», al 44/o posto su 164.

Un quarto della popolazione mondiale a rischio siccità

Le ragioni di queste crisi sono molto più profonde della siccità: attraverso nuovi modelli idrologici, il WRI ha scoperto che i prelievi idrici a livello globale sono più che raddoppiati dagli anni ‘60 a causa della crescente domanda – e non mostrano segni di rallentamento. Nuovi dati dagli strumenti dell’acquedotto di WRI rivelano che 17 paesi – che ospitano un quarto della popolazione mondiale – affrontano livelli «estremamente elevati» di stress idrico di base, dove l’agricoltura irrigua, le industrie e i comuni consumano in media oltre l’80% della loro acqua disponibile ogni anno.

Un quarto della popolazione mondiale a rischio siccità

«Un divario così stretto tra domanda e offerta rende i paesi vulnerabili a fluttuazioni come siccità o maggiori prelievi d’acqua, motivo per cui stiamo vedendo sempre più comunità di fronte ai propri «Day Zero» e ad altre crisi», spiega il rapporto.